Dieci anni di sviluppo sono veramente tanti. Moltissime cose possono cambiare in un arco temporale così ampio ed il nuovo titolo targato Square Enix non è stato da meno. Presentato nel lontano 2006 come Final Fantasy Versus XIII ha successivamente cambiato identità e tantissime cose al suo interno, diventando così il quindicesimo capitolo di cui vi parliamo oggi. Personalmente, se tanto tempo fa mi avessero detto “tu un giorno farai la review di Final Fantasy XV” mi sarei fatto una grossa risata ma, come il gioco, anche la vita prende pieghe inaspettate, una di queste alla fine mi ha portato a scrivere un pezzo su quello che, senza ombra di dubbio, è uno dei giochi più attesi di sempre sia da me che da milioni di utenti nel mondo. Quindi, oltre la sfida di narrarvi l’avventura di Noctis e dei suoi amici, mi ritrovo ad affrontare un ulteriore scoglio: ovvero quello di parlarvi dell’opera multimediale senza essere condizionato né dall’euforia e né da tutto quello che ha significato per me il videogame.

Cominciamo dalla storia. La terra di Eos è afflitta da un conflitto che dura da anni; l’Impero di Niflheim vuole impadronirsi delle terre e del potere del cristallo di Lucis. Dopo anni di guerra e la sconfitta quasi imminente del regno di Lucis, l’Impero è pronto a chiedere un inaspettato armistizio, ma a determinate condizioni. La prima prevede la resa incontrastata di Regis, il suo sovrano, e la seconda è quella di far sposare suo figlio, ovvero l’erede al trono Noctis Lucis Caelum, con la sacerdotessa di Tenebrae, sua grazia Lunafreya. Quest’ultima è coetanea del giovane principe, e i due, fin da bambini, hanno sempre avuto un rapporto di sintonia, rispetto reciproco ed interesse. Il giorno della firma, Regis convoca Noctis ordinandogli di raggiungere la sua futura sposa ad Altissia, città e luogo delle nozze dei due, accompagnato dai suoi tre amici Gladio, Ignis e Prompto.

[su_quote]

L’ormai giovane re deve prepararsi a riprendersi il trono e liberare il suo popolo.

[/su_quote]

Durante il viaggio purtroppo Niflheim non rispetterà i patti e, durante la firma del trattato che si stava svolgendo ad Insomnia, capitale del regno di Lucis, l’Impero attacca dall’interno la città distruggendola, facendola cadere letteralmente pezzo dopo pezzo e privandola così anche della sua tanto e decantata bellezza architettonica. Dopo poco aver raggiunto un luogo specifico, il quartetto riceve la pessima notizia delle condizioni della loro città natale, con il telegiornale che annuncia la morte di Lunafreya, re Regis e dello stesso Noctis. Questo avvenimento, a livello simbolico, è messo molto ben in evidenza ai fini della trama perché l’ormai giovane re deve prepararsi a riprendersi il trono e liberare il suo popolo: tutte enormi responsabilità che non è ancora pronto ad affrontare.

Arrivati a questo punto la trama si suddividerà in quattordici capitoli, divisi da una missione principale, accostata da miriade di missioni secondarie che potrete intraprendere durante il viaggio e completare in qualsiasi momento. Oggettivamente fa strano vedere i ragazzi intorno al fuoco o che perdono tempo svolgendo compiti abbastanza inutili o facendosi selfie, se poi pensiamo che c’è una popolazione che ha bisogno di un sovrano pronto a liberarli dall’oppressione imperiale. Nonostante questo breve incipit sulla narrazione c’è da aprire un capitolo a parte per Kazushige Nojima, scrittore della trama di Final Fantasy XV. L’autore nel videogame sembra voler ripercorrere, in un certo senso, i bei vecchi tempi andati, quando non aveva paura di inserire pesanti colpi di scena e stravolgimenti che portavano ad un’empatia con i personaggi.

[su_quote]

Per la fortuna di Noctis ad accompagnarlo ci saranno i suoi fedeli amici.

[/su_quote]

All’interno di questo capitolo non solo vedrete la forza di un giovane re disposto a tutto per compiere il suo destino, ma potrete capire come questo peso grava sulle spalle di un ragazzo che, effettivamente, non è ancora pronto a farsi carico di tutta questa responsabilità. Per la fortuna di Noctis ad accompagnarlo ci saranno i suoi fedeli amici. Contrariamente a quanto si possa pensare questi personaggi non saranno solo di contorno. Ognuno di loro avrà una diversa personalità che verrà messa in evidenza in specifici momenti durante la storia e, osservando anche il rapporto che si è instaurato tra loro, non ci metterete molto a sentirvi parte del team. Il titolo Square Enix sfrutta molto la sinergia che c’è tra i vari protagonisti, così da far sentire l’utente parte integrante del viaggio. Nell’opera multimediale è chiaro fin da subito l’intento di voler essere il racconto di un viaggio faticoso e, in un certo senso, anche formativo dal punto di vista caratteriale. La storia, nonostante parli di guerre, imperi e capitali, si sofferma ad analizzare più nello specifico le vicissitudini di quattro ragazzi alla ricerca del proprio posto nel mondo, compagni impegnati in una magica avventura piena di speranze, di scoperte, illusioni e, soprattutto, tanto dolore.

Dopo questa breve introduzione riguardante la trama, ci sembra giusto iniziare a parlarvi di Eos, sfondo di questa epica avventura. Il mondo di gioco è vasto, pieno di vita, con un proprio ecosistema e, soprattutto, molto diversificato. Infatti potrete vedere immense distese di praterie, deserti aridissimi, paludi e zone montuose, oltre alle varie città, avamposti e tanto altro ancora. Il giocatore potrà andare, fin dal primo momento, ovunque vorrà. Il team di sviluppo, dal punto di vista dell’esplorazione, mostra i muscoli fin da subito, quasi ad invogliare l’utente a stare più tempo ad occuparsi delle missioni secondarie ed esplorare tutti i luoghi, piuttosto che concentrarsi sulla quest principale ed infilarsi in quello che, a conti fatti, è lo spaventoso “imbuto” narrativo già accennato da Tabata. In questo immenso regno potrete interagire, più o meno allo stesso modo, con i vari punti di ristoro dove poter mangiare piatti prelibati che vi daranno determinati bonus temporanei.

[su_quote]

Nella seconda parte del titolo, il videogame smette di essere un open world, e veicola il giocatore in un corridoio narrativo che vi porterà alla sua naturale conclusione.

[/su_quote]

Questi luoghi, sono anche hub centrali per quanto riguarda i mostri ricercati. Ci saranno anche i vari market, mercanti d’armi, hotel e roulotte dove riposare per recuperare vita ed assimilare i punti esperienza accumulati durante la giornata. Conclusa questa parte di gioco arriverà il momento di andare ad Altissia per le nozze: lì, il videogame smette di essere un open world, e veicola il giocatore in un corridoio narrativo che vi porterà alla sua naturale conclusione. Per fortuna il team di sviluppo ha pensato ad un escamotage per poter tornare indietro nel tempo, così da recuperare le vecchie missioni e, se si vuole, completare il gioco al 100%. Questo intermezzo nel titolo è voluto principalmente per non temporeggiare troppo sull’evolversi delle vicende, dando così quel tocco di drammaticità in più a tutta l’esperienza.

Oltre alle varie missioni che vi verranno affidate durante il viaggio, accade con più probabilità che quando vi accamperete in un determinato luogo verrete interrotti dalla richieste dei vostri compagni. Queste saranno perlopiù quest in compagnia di uno dei tre. Niente di molto complicato ma è affascinante sapere come in questi casi entrerete maggiormente a conoscenza di informazioni legate alla storia dei vostri amici. C’è da aprire una piccola parentesi per quanto riguarda le cacce ai mostri: queste saranno le più lineari del gioco poiché si tratterà di andare in un punto preciso della mappa e sconfiggere le creature. Nonostante siano secondarie, e non molto varie come struttura, saranno tuttavia la principale fonte di guadagno del gioco.

[su_quote]

Se deciderete comunque di discostarvi dal filone principale, potrete approfondire le vostre conoscenze dei vari personaggi.

[/su_quote]

Oltre a darvi numerosi guil ad ogni uccisione confermata, otterrete stelle utili a farvi salire di grado, così da portarvi ad affrontare nemici sempre più grandi e potenti. Ovviamente sarete costretti a muovervi all’interno del mondo di gioco e, con obiettivi sparsi per la mappa un po’ ovunque, imparerete molto presto a spostarvi per Eos. Tutto quello di “secondario” all’interno del videogame non c’entra niente, o quasi, in termini di narrativa. Se deciderete comunque di discostarvi dal filone principale, potrete approfondire le vostre conoscenze dei vari personaggi e del posto ma, soprattutto, scoprire luoghi nascosti e inaccessibili in un primo momento.

Abbiamo da poco detto di quanto vi sposterete all’interno dell’enorme mappa di gioco, quindi credo sia arrivato il momento di parlarvi di quelli che sono, a tutti gli effetti, gli unici mezzi di trasporto che vi potranno portare a destinazione. Partiamo con Regalia poiché è già in dotazione a tutto il party. Potrete guidare la macchina sia manualmente, tramite Noctis, o lasciarla nelle esperte mani di Ignis. In ogni caso, il controllo da parte del giocatore si limita solo ed esclusivamente all’accelerazione ed al freno. Volendo si può tranquillamente cambiare corsia o andare contromano solo che, una volta lasciato lo stick direzionale, il computer stesso vi rimetterà ordinatamente nella vostra carreggiata, evitando così di farvi scontrare con le altre vetture.

[su_quote]

Potrete lasciare la postazione di guida, accomodarvi nei sedili posteriori e godervi i bellissimi panorami.

[/su_quote]

Questa soluzione, a primo impatto, sembra parecchio strana poiché la macchina può essere danneggiata e riparata grazie alla bella Cindy che, in occasione del quindicesimo capitolo, è la nipote del consueto Cid. L’opera multimediale vi permetterà di personalizzare a piacimento la vostra quattro ruote e, grazie a qualche missione, potrete aumentare la potenza di velocità e diminuire il consumo di carburante. La Regalia è, inoltre, l’unico mezzo che vi consentirà gli spostamenti rapidi ma, come spesso avviene in questo genere di giochi, per sbloccare questa funzione dovrete aver già visitato il luogo precedentemente. Come detto prima, potrete lasciare la postazione di guida, accomodarvi nei sedili posteriori e godervi i bellissimi panorami che vi accompagneranno durante tutto il tragitto. Se il tutto sarà troppo silenzioso e rilassante potrete comunque accendere la radio e godervi le colonne sonore dei vari Final Fantasy. La notte, però, la situazione cambia: a causa dei deamon, creature demoniache provenienti dal profondo dell’oscurità, la vostra macchina diventerà inutilizzabile. Questi esseri popolano Eos di notte, per cui, se girovagherete la sera è consigliato lo spostamento con i Chocobo, così da poter tagliare tra le pianure e le foreste.

Final Fantasy XV vi porterà ad un punto che, tutto quello di cui abbiamo parlato fino ad ora, ve lo dovrete dimenticare. Ad un certo momento della storia l’open world appena descritto scomparirà, diventando così sempre più lineare. Entrerete in contatto con luoghi che non potrete mai più visitare anche dopo aver messo le ali alla macchina. Questa limitazione è fortemente voluta per non lasciare all’utente una narrazione frammentata, così che nei momenti principali il giocatore sappia bene e con certezza quello che stava accadendo. In questa seconda parte il prodotto prende una piega davvero da non sottovalutare in termini di ritmi, con filmati, scenari e combattimenti che vi lasceranno completamente spiazzati ma che, allo stesso tempo, danno quella marcia in più di cui aveva bisogno il titolo.

[su_quote]

La prima cosa che viene messa davanti agli occhi del giocatore è il tema dell’amicizia.

[/su_quote]

La scelta di virare in questo modo la struttura del videogame, a nostro avviso, è stata davvero coraggiosa ma, soprattutto, perfettamente in asse con il finale del gioco, di cui siamo sicuri se ne discuterà davvero per tanto tempo. La cosa certa però è che, per alcuni versi, questa accelerazione ha portato a non focalizzare l’attenzione su alcuni personaggi chiave e messaggi fondamentali che Square Enix voleva trasmettere. La prima cosa che viene messa davanti agli occhi del giocatore è il tema dell’amicizia. Questo lega inevitabilmente la vita dei quattro protagonisti che, nonostante fossero stati pesantemente criticati dal pubblico, si sono rivelati degni di essere ricordati tra i migliori dell’intera saga. Se facciamo un’analisi dei dialoghi e le interazioni fuori e dentro i combattimenti, è praticamente impossibile non affezionarsi a tutti loro.

Altro tema molto importante che viene affrontato è lo sviluppo interiore del giovane Noctis: il ragazzo ha un carattere molto forte per la sua giovane età, questo viaggio lo porterà a dover crescere come uomo poiché, prima di essere un re, bisogna imparare ad essere un suddito, così da poter comprendere quanto è importante mettere gli interessi del popolo d’innanzi ai propri. Purtroppo, come detto in precedenza, un’altra cosa che passa un po’ in sordina sono i personaggi comprimari. Con questo non intendiamo riferirci a quelli che vi aiuteranno durante il gioco, come l’Immortale Cor o con chiunque sarete chiamati ad interagire, bensì agli antagonisti veri e propri: i cattivi dove sono?

[su_quote]

Per quanto concerne la promessa sposa non le è stato riconosciuto tanto spazio.

[/su_quote]

Tutto gira intorno ad uno dei nemici più promettenti di tutti i vari capitoli del franchising, ma le altre personalità come quella di Revus, fratello di sangue di Lunafreya, o l’imperatore Aldercap, sono state completamente accantonate durante l’esperienza. Se poi saranno analizzate più a fondo nei vari DLC questo ancora non lo sappiamo, l’unica cosa certa è che sembrano, a tutti gli effetti, personaggi quasi di contorno, mentre in realtà hanno una grande importanza per quanto riguarda la trama. A mio parere il carattere che più di tutti avrebbe dovuto essere messo in risalto è proprio quello della Sciamana di Tenebrae. Per quanto concerne la promessa sposa non le è stato riconosciuto tanto spazio però, perlomeno, spicca in alcuni momenti. Sarebbe stato più interessante approfondire il suo rapporto con Noctis ma, purtroppo, non c’è stata l’occasione.

Finalmente siamo arrivati al tanto atteso combat system, croce e delizia di Final fantasy XV, diviso sostanzialmente in una fase di attacco e una di difesa. Per colpire e schivare basterà un solo tasto, e, nel caso in cui decidiate di evitare i nemici, partirà un quick time event che vi permetterà di contrattaccare gli avversari per cercare lo stato di crisi e renderli vulnerabili, anche se, per ciò che riguarda l’elusione degli attacchi antagonisti, si dovrà sempre tener d’occhio la barra dei PM. Legato al consumo dei Punti Magia c’è la proiezione: potrete teletrasportarvi letteralmente davanti ai nemici distanti infliggendo anche danni o, al contrario, potrete allontanarvi dalle zone calde e rifugiarvi per recuperare vita e vigore. Questa funzione può essere usata anche per colpire determinati punti di un mostro, così da farlo a pezzi o limitare la sua capacità di movimento.

[su_quote]

Tramite la modalità turbo, Noctis sfrutterà a pieno regime tutti i poteri delle armi ancestrali.

[/su_quote]

Nonostante le apparenze si scopre un sistema di combattimento molto più profondo di quanto sembra che, con il passare delle ore, acquista costantemente sempre maggior spessore ed epicità. Malgrado si controlli solo ed unicamente Noctis, sarà possibile far eseguire mosse speciali ai vostri compagni. Man mano che avanzerete aumenteranno le loro abilità, così da poter non solo sferrare colpi più potenti ma usare un pizzico di strategia sfruttando la caratteristica più idonea ad un determinato contesto. Sarà inoltre possibile fare parate ad impatto, contrattacchi combinati con i vostri amici o, se meglio preferite, aggiramenti che moltiplicano i danni attivabili solo ed unicamente se colpirete un nemico alle spalle. Dulcis in fundo, c’è la modalità turbo, ovviamente temporanea, per il principe, denominata Panoplia: quando Noctis si ritroverà in questo stato sfrutterà a pieno regime tutti i poteri delle armi ancestrali che ha trovato fino a quel momento.

Un altro aspetto che si lega inevitabilmente ai combattimenti è quello delle magie, svecchiate al punto giusto per l’occorrenza. Al posto degli incantesimi troviamo dei classici prodotti alchemici che, oltre ad essere sfruttati singolarmente, potranno essere sintetizzati, anche durante la battaglia, con delle essenze elementali che potrete tranquillamente recuperare nel mondo di Eos. Ovviamente quest’ultime possono essere sfruttate senza l’uso degli oggetti, ma in questo caso otterrete solo una devastante potenza di attacco. Sostanzialmente il tutto si riduce nell’assorbire fuoco, ghiaccio e tuono da determinati punti di raccolta, e mettere la loro potenza dentro delle ampolle che poi lancerete al nemico. Questo meccanismo potrà essere sfruttato in qualunque istante, così da avere la soluzione giusta al momento giusto.

[su_quote]

Gli scontri che vi troverete davanti, soprattutto quelli con i mostri di livello simile, non vanno mai presi sotto gamba.

[/su_quote]

Occhio però a come le userete perché, un uso sconsiderato della magia, porterà i vostri compagni a subire ingenti danni. Gli scontri che vi troverete davanti, soprattutto quelli con i mostri di livello simile, non vanno mai presi sotto gamba. Dovrete sempre avere una buona dose di pozioni, elisir e code di fenice, così da essere in grado di curarvi o rianimare un compagno morto inaspettatamente. Ultimo particolare del sistema di combattimento è legato alle già citate armi ancestrali: saranno perlopiù delle lame devastanti che, come compromesso, sottraggono i punti vita di Noctis. Di queste ne esistono tredici in tutto il gioco, alcune da scoprire liberamente ed altre ottenute grazie all’avanzamento della trama. La cosa bella è che ognuna di esse ha delle caratteristiche specifiche che sbloccano diversi aspetti del principe, così da poter adattare il personaggio al vostro sistema di gioco.

La potenza del party crescerà progressivamente, anche grazie alla nuova sferografia che vi permetterà di sbloccare nuove abilità e combinazioni sempre più potenti. Qui tantissimi utenti avranno davvero molto da divertirsi. Ci saranno numerosissime specialità che potrete sviluppare così da avere ben chiaro quali aspetti volete migliorare e quali considerare secondari. Ci sono funzioni che si legano alla magia, altre alla lotta ed altre ancora alle armi ancestrali. La cosa veramente bella è che questa volta l’utente potrà davvero personalizzare anche questo aspetto del gioco, rendendolo ancor di più un’esperienza propria. Il combact system aumenterà costantemente ma solo se alimentato a dovere. Salire di livello, completare determinati compiti o missioni, o eseguire specifiche azioni vi porterà ad ottenere i PA (punti azione).

[su_quote]

Nonostante il contrasto tra open world e linearità, questa sferografia aiuta ad incrementare sempre di più il sistema di combattimento.

[/su_quote]

Questi si sommeranno e saranno messi a disposizione dell’intero team, spetterà a voi la decisione su come spenderli. Ci saranno alcune skill di squadra ed altre singole ma, per quanto riguarda Gladio, Prompto e Ignis, sfrutteranno queste nuove tecniche automaticamente così da dare più variazioni ai vari scontri. Mentre apprenderete nuovi poteri noterete come Noctis inizierà a muoversi molto più rapidamente, effettuando molteplici combo con tante piroette aeree davvero appariscenti. Nonostante il contrasto tra open world e linearità questa sferografia aiuta ad incrementare sempre di più un sistema di combattimento ricco e, soprattutto, davvero molto divertente.

Abbiamo parlato tanto del combact system e del mondo di Eos, ma ci sono degli aspetti slegati da questi due fattori che non sono da meno. Ci riferiamo proprio ad Altissia. Questa città ha preso come fonte d’ispirazione la nostra Venezia, creandole però una struttura quasi labirintica che porterà tantissimi utenti a perdersi. La su detta fase infatti spinge il giocatore ad accelerare i ritmi che lo porteranno all’imbocco del corridoio narrativo, così da concentrarvi unicamente sugli sviluppi finali. In ogni caso anche Altissia farà parte di quei posti dove potrete comunque ritornare prima della fine del videogame.

[su_quote]

Le musiche sembrano essere in linea con gli standard della saga.

[/su_quote]

Final Fantasy XV, almeno dal punto di vista tecnico, era stato annunciato come un piccolo disastro dai suoi detrattori. Square Enix invece ha fatto davvero un ottimo lavoro e, anche se a volte ci sono dei cali di frame rate, il tutto è ininfluente e la godibilità resta invariata. Gli aspetti più spigolosi sono quelli che si legano alla telecamera: quest’ultima, oltre ad essere abbastanza ballerina, vi darà parecchi problemi soprattutto nelle zone chiuse e, in alcuni casi, la vostra visuale potrebbe addirittura venire coperta da qualche elemento dello scenario come alberi o rocce. Le musiche sembrano essere in linea con gli standard della saga con alcune ben azzeccate che vi accompagneranno sapientemente nei momenti più drammatici della storia.

Tutto quello che avevamo da dire su Final Fantasy XV ve lo abbiamo sintetizzato in queste righe ma, in fin dei conti, c’è sempre da poter aggiungere. L’ultima fantasia finale ci ha lasciato davvero qualcosa dentro, quel qualcosa che si slega completamente dal fattore divertimento o dal semplice voto. Qui stiamo parlando di un’empatia che si crea tra i quattro protagonisti ed il giocatore stesso poiché, vivendo l’avventura così come ci è stata proposta, abbiamo provato sulla nostra pelle le stesse sensazioni che il giovane Noctis ha provato su di sé: la paura, ma anche l’obbligo di maturare e di prendere determinate responsabilità, nonché la presa di coscienza di quello che siamo chiamati ad affrontare ogni giorno. Il quindicesimo capitolo della saga è un vero saggio alla crescita umana e all’amicizia perché, diciamocela tutta, anche quando le cose vanno male ci saranno sempre gli amici pronti a risollevarci il morale. Chiedere a Square Enix qualcosa in più ci sembra davvero troppo ma, tirando le somme, le uniche critiche mosse sono quelle legate ad una telecamera abbastanza pazzerella ed a una poca caratterizzazione di alcuni personaggi. Questo ha causato alcune lievi lacune in termini di trama, così da non permetterci di apprezzare fino in fondo le varie sottigliezze che accompagnano la narrazione. Il lavoro di Tabata e del suo team è durato più di dieci anni e, arrivato al momento decisivo, non ha assolutamente deluso le aspettative, ma ha addirittura alzato una virtuale asticella a cui dovranno confrontarsi anche i futuri lavori della serie.