Anteprima The Last Guardian

Se si inizia a parlare di The Last Guardian con un qualsiasi appassionato di questo meraviglioso medium che รจ il videogioco, inevitabilmente si discuterร  della lunga, lunghissima attesa che ha accompagnato lo sviluppo di questo titolo. C’รจ chi ancora tiene, gelosamente sulla propria PlayStation 3, il trailer che confermava la sua uscita per le vacanze di Natale del 2011. Il progetto era infatti nato per la terza generazione di console Sony, poco dopo il rilascio di Shadow of the Colossus (2005), sotto il nome di Project Trico. E il travagliato sviluppo ha ricordato (ma ampliato all’ennesima potenza), il primo titolo del maestro Fumito Ueda: l’opera che vedeva protagonistiย  Ico e la malinconica Yorda era infatti pensato per la prima PlayStation, salvo poi spostarsi su PS2. Ma gli accostamenti tra The Last Guardian e gli altri titoli di Ueda sono anche, soprattutto, altro. Dal rapporto reciproco di fiducia tra due protagonisti in una situazione di pericolo, a questa voglia di arrampicarsi con le unghie per raggiungere vette sempre piรน alte e superare gli ostacoli. Tra rinvii, scomparse e riapparizioni, il gioco verrร  rilasciato nel periodo storicamente piรน bello per chi da sempre porta i videogiochi nel suo cuore, ovvero il Natale. E per quello che si รจ visto durante questo lungo e tortuoso viaggio, uscire il 7 dicembre potrebbe rivelarsi la scelta giusta.

Ciรฒ che siamo riusciti a vedere nel corso di questi anni รจ l’inizio di uno splendido racconto che lega i due protagonisti della storia. Il ragazzo e la bestia, Trico. Il primo incontro tra i due non avviene nella migliore delle situazioni. Durante una fuga, da un castello situato all’interno di quello che piรน che una montagna sembrerebbe essere un’enorme tronco cavo di un albero secolare, il ragazzo trova Trico incatenato e in estrema difficoltร . Da quel momento in poi il giocatore dovrร  iniziare ad instaurare un rapporto con la bestia. Bestia che inizialmente sembrerร  avere tutte le ragioni per essere diffidente e avere fortemente paura di qualcosa. Ed รจ proprio la costruzione di questo rapporto il cuore del titolo a cui punta il game designer giapponese, e che siamo riusciti ad apprezzare nei diversi filmati che si sono susseguiti nel corso degli anni.

Trailer da cui siamo riusciti a capire quindi la natura gameplayistica del gioco. Un’avventura in terza persona con elementi puzzle in cui, per andare avanti, superare gli ostacoli e fuggire dal castello, servirร  tanto l’apporto del ragazzo, quanto quello di Trico. Un concept che ricorda un titolo, Majin and the Forsaken Kingdom, che uscรฌ sul finire del 2010 e che sembrava dovesse essere proprio un competitor di The Last Guardian. Nell’opera di Ueda il rapporto tra protagonista e bestia sembra perรฒ essere piรน approfondito in senso umano. Spesso infatti per far compiere un’azione a questo enorme gattone con le ali, bisognerร  insistere e insistere, e tenere testa a quella che sembra un’ intelligenza artificiale non totalmente accondiscendente. Come se fosse una sfida quotidiana con il proprio cane o, soprattuto, il proprio gatto. Anche nelle fasi scriptate si ha quasi l’idea che i personaggi agiscano per un proprio volere, e che nelle situazioni di pericolo possa succedere di tutto, rendendo ogni scelta e movimento un vero salto nel vuoto.

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Il rapporto tra il ragazzo e Trico, come quello del padrone con il suo amorevole animale domestico.

Da quel trailer di cui parlavo prima, quello delle vacanze di Natale del 2011, ciรฒ che si รจ visto non si discosta tanto da quello che รจ stato fatto vedere nell’ultimo filmato di gameplay del Tokyo Game Show di pochi giorni fa: i puzzle con le botti per alzare le porte, la distruzione di quegli emblemi che sembrano dare tanto fastidio e Trico, le guardie contro cui si possono lanciare oggetti e a cui si puรฒ sfilare il casco. Le location mostrate sono state pressappoco sempre le stesse, tra l’interno del castello e la parte all’esterno a fare da padrone. Ciรฒ vuol dire che dietro ci devono essere per forza nascosti tanti altri posti ancora neanche accennati che saranno una sorpresa per i giocatori. Il tutto, ovviamente, migliorato a livello grafico e a livello di animazioni, ma il cuore รจ rimasto lo stesso.

Proprio sulla ricerca dei movimenti รจ doveroso spenderci un paragrafo. Le animazioni del protagonista sono estremamente fluide e gradevoli da vedersi, segno che gli sviluppatori hanno lavorato molto in questo senso. Il modo in cui corre, porta in braccio un barile o si arrampica lungo il corpo di Trico. Estremamente ricercato. Cosi come lo sono i movimenti della bestia: le esitazioni, i salti spettacolari, anche il solo movimento della zampa quando vuole farti capire che c’รจ un oggetto importante. Il tutto trasmette sensazioni visive estremamente gradevoli, che ne fanno comprendere il suo stato, come quando lo comprende un padrone con il suo animale. E gradevole e ricercato รจ anche il comparto audio: i richiami del protagonista, i versi in risporta della bestia, i rumori ambientali. Tutto sembra amalgamato per immedesimare ancora di piรน il giocatore all’interno dell’opera.

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Il protagonista di The Last Guardian, che nel corso del tempo ha subรฌto diverse modifiche.

In conclusione, The Last Guardian sembra che abbia tutto quel che serve per rispecchiare la visione artistica di Fumito Ueda. Ma quando c’รจ un cosรฌ lungo sviluppo, che ha portato l’attesa ad altissimi livelli, il rischio di schiantarsi al suolo e farsi molto male รจ estremamente alto. Perรฒ da quel (non troppo) mostrato nel corso degli anni, il gioco sembra fondarsi su solide basi, e un’opera di Ueda รจ comunque garanzia di qualitร . Il rapporto tra il protagonista e Trico sembra estremamente umano, le farfalle che svolazzano all’interno del castello sono solo un’aggiunta, ma che mostrano l’animo nobile che risiede all’interno dell’opera. Incrociando le dita che il 7 dicembre sia finalmente la sua data.