Un saluto a Chris Metzen, ex Vice Presidente di Blizzard

Qualche giorno fa l’industria del gaming salutava Chris Metzen che, alle orecchie di chi gioca un paio di partite la domenica e un altro paio il mercoledì, suonerà come perfetto sconosciuto. A dire il vero, ci sarebbe da sapere chi sia Chris Metzen. Stiamo parlando del Creative Director, ovvero la mente, la penna e l’estro creativo che pulsava in Blizzard Entertainment, compagnia che annovera tra le sue creazioni prodotti come World of Warcraft, Starcraft, Warcraft, Diablo, Hearthstone, Heroes of the Storm e il recentissimo Overwatch.  Un portfolio mica da ridere. In tutto ciò, di cosa si occupava Metzen?

Metzen durante uno speech al BlizzCon. Il prossimo BlizzCon non sarà uguale.
Metzen durante uno speech al BlizzCon. Il prossimo BlizzCon non sarà uguale.

Quella che abbiamo di fronte è una figura poliedrica, che ha ricoperto ruoli chiave all’interno dei franchise di Blizzard, diventandone Vice President, Story & Franchise Development Director. Oltre a essere un direttore creativo, Chris era un game designer, un doppiatore ed era entrato in Blizzard nel lontano 1993 come Game Animator. All’età di 42 anni, ha deciso di optare per il pensionamento. Tra qualche riga leggerete la sua lettera che ha condiviso con colleghi, amici e membri della community di una delle software house più talentuose dell’industry. Dalle prime parole si intuisce l’impatto costituito dall’arrivo in Blizzard oltre vent’anni fa e un rapporto che va oltre le parole e lo sviluppo di qualche titolo. Perché dalla pre-produzione all’uscita di un prodotto, le persone cambiano. Il team diventa una famiglia, nel giorno in cui rilasci sul mercato il tuo pargolo, vedi il sangue sputato nel day by day, pronto ad essere ripulito per partire nuovamente. Chris e il suo team ne hanno sputato di sangue, per regalare a noi consumatori, critici, stampa, addetti ai lavori, prodotti come Warcraft, World of Warcraft… e tutti gli altri titoli con la T maiuscola che hanno fatto la storia del gaming dagli anni’90 ad oggi. E ancora la faranno.

È curioso come Metzen abbia deciso di lasciare proprio in un anno d’oro per Blizzard. Il 2016 ha assistito all’arrivo di Warcraft (il film), di Legion, sesta incredibile espansione di WoW e di Overwatch, primo shooter di Blizzard che ha frantumato ogni record ed è stato accolto benissimo da pubblico e critica.  Chris ha creato la scintilla di tutto questo. La sua penna ha dato vita a quel fumetto, nel 2005, intitolato Soldier 76. Buffo eh? Quel soldato che nel suo immaginario combatteva una guerra civile americana nel 2010 e che poi sarebbe diventato il simbolo delle Collector’s Edition di Overwatch. La cosa più incredibile e soverchiante da dire è che tutto questo forma solo la punta dell’iceberg della carriera di Metzen. Dopo aver scritto Warcraft II e III, ha partecipato alla sceneggiatura e al doppiaggio di World of Warcraft, in tutte le sue espansioni. Ha doppiato personaggi iconici come Thrall, Vol’jin, Hakkar, Ragnaros, Nefarian, Varian Wrynn.

chris metzen

Non solo. Chris Metzen è colui che ha lanciato dal palco del BlizzCon diversi titoli storici di Blizzard. Sappiamo già che mancherà il suo carisma, il suo modo di intrattenere il pubblico con un semplice artwork sulla slide. Non sarà facile per Blizzard, ma i giochi non si fanno da soli. Non esiste l’uomo solo al comando che fa tutto. Progetti come quelli che albergano ad Irvine nella sede di Blizzard non sono ultimabili senza un team affiatato che rema dalla stessa parte, come una famiglia.

Per far capire la portata di Metzen, Blizzard ha deciso di omaggiarlo con una modesta statua che potete vedere qui sotto. La statua lo ritrae mano nella mano con il piccolo Winston, personaggio di Overwatch che è entrato nel cuore dei giocatori. Ci sentiamo di concludere riportando la sua lettera, tradotta in italiano. Leggetela, perchè ha ragione. Il suo è davvero il lavoro più bello del mondo, perchè non c’è niente di meglio che intrattenere il prossimo, facendogli dimenticare per qualche secondo, minuto, ora, i suoi insuccessi e i suoi dispiaceri. Non c’è niente di meglio che vedere una community affiatata che ti abbraccia in una fiera ringraziandoti per ciò che la tua mente, la tua penna gli hanno regalato. VMAG ti ringrazia, Chris. Dedicati alla tua famiglia e, come dici tu, ci vediamo online!

chris metzen

 

Avevo appena compiuto 20 anni quando ho iniziato a lavorare in Blizzard. Sembra sia passata una vita. Forse lo è. Quei primi anni sono stati l’inizio di una grande avventura per me, che mi avrebbe fatto girare il mondo, conoscere migliaia di sfigati proprio come me e, in fine, plasmato il corso della mia vita da adulto.

Certo, quando ho iniziato non avevo assolutamente idea di cosa stavo facendo. Non avevo idea di come creare giochi o costruire prodotti di intrattenimento…Ma avevo una passione insaziabile per le idee. Per le storie. Per gli eroi. La mia unica effettiva preparazione prima di entrare in Blizzard fu l’interminabile campagna di D&D con i miei amici più stretti: Sam, Mike P., Daniel and Mikey C. (voi sapete chi siete, ragazzi… HAMRO!). Costruire idee, scenari, personaggi e trame complesse. Ho vissuto per questo. Era un luogo sicuro dalla tensione e il cambiamento di alcuni adolescenti violenti. Il grande rifugio di D&D fu un glorioso incontro di menti e immaginazione al quale sentivo realmente di appartenere.

Era un luogo dove amicizia e immaginazione erano legate in un modo indissolubile.

Condividere idee al volo, gli imprevedibili folli turni che avrebbero giocato gli altri giocatori: ha ampliato la nostra immaginazione in modi che neanche noi stessi avremmo mai sognato. Amavo il modo in cui giocare il proprio ruolo all’interno delle avventure ci abbia fatto imparare così tanto gli uni degli altri e, molto spesso, di noi stessi. Immaginarsi insieme ci ha aiutati a dare un senso all’incredibile mondo nel quale stavamo crescendo. Ci ha resi più forti insieme.

Non capii realmente la profondità di tutto ciò per molti anni, ma ho imparato una verità importante dai miei amici da allora:

La creatività è relazionale. Riguardando indietro ai miei anni in Blizzard, vedo ora quanto questa idea abbia profondamente formato la mia carriera. Vedo quanto i miei amici e collaboratori di Blizzard mi abbiano profondamente formato come persona.

Per quasi 23 anni ho avuto il grandissimo privilegio di creare mondi e costruire giochi con le menti più brillanti e creative nell’intrattenimento. Ho camminato con i giganti (e seduto sulle spalle di alcuni di loro).

In breve, ho vissuto a pieno la mia vita.

Ho avuto di gran lunga il lavoro più figo di sempre, ma la realtà è che a volte è davvero difficile. Costruire giochi insieme a dozzine di appassionati e brillanti sfigati-alfa con i loro istinti e prospettive più geniali può essere veramente difficile. Arrivare ad un accordo su determinate decisioni di design, su filo conduttore o percorsi di direzione artistica richiede molta comunicazione, pazienza e lavoro di “prendere e dare”. Ti stimola. Non è sempre stato tutto rose e fiori; ma impegnarsi con i tuoi compagni di squadra e collaborare immersi in quel pantano di tensione e potenziale creativo è dove avviene la vera magia.

Non è semplicemente la decisione alla quale si giunge e neanche la forma del prodotto finale che si è creato… È più grande di questo e, infinitamente più importante. La vera collaborazione costruisce una fiducia e, la fiducia sta alla base di ogni relazione duratura. Con la fiducia si crea più di un semplice prodotto eccellente. Si costruisce una TRIBÙ… Che può costruire qualsiasi cosa.

Una famiglia di creatori.

Questo è ciò che Blizzard è stato per me. La mia seconda famiglia, con tutti gli alti e bassi della vita, ma c’è sempre stata. Il grande sfondo da sfigato della mia vita. Non mi riferisco solo al “lavoro” e neanche alla missione creativa, ma alle persone. Le persone che mi hanno ripetutamente tirato su, che hanno creduto in me e mi hanno spinto a trovare il mio potenziale, sia come artista che come leader, in tutti questi anni.

Ai miei fratelli e sorelle di Blizzard… Vorrei avere le parole.

Ogni cosa suona… Banale.

Tutto quello a cui riesco a pensare è…

Voi mi avete aiutato a credere in me stesso e a raggiungere ognuno dei miei sogni più selvaggi. Vi sarò per sempre grato.

Vi voglio bene con tutto me stesso.

Grazie.

E a tutti voi là fuori della vasta comunità di giocatori dei giochi Blizzard, coloro che ho avuto il piacere di conoscere di persona e tutti gli altri in giro per il mondo di cui ho solamente sentito parlare, grazie.

Grazie a tutti per avermi reso una parte speciale della vostra comunità. Per avermi reso parte di voi. Abbiamo condiviso innumerevoli avventure insieme e sono sempre stato travolto e sommerso dalla vostra passione per i nostri giochi così come l’impegno reciproco. Grazie per tutti gli abbracci, i sorrisi, le strette di mano ai BlizzCon e tutte le storie negli anni passati. Non sapete quanto abbiano toccato il mio cuore e mi abbiate ispirato a dare tutto me stesso in questa creazione.

Detto questo, cercherò di arrivare dritto al punto. Sono arrivato ad un punto sulla mia strada. Un nuovo capitolo della mia vita di gran lunga più tranquillo mi si prospetta davanti.

Mi ritiro.

Già.

Alzo le pistole.

Stacco.

Porto via l’ultimo Grifone da Stormwind. (World of Warcraft, ndr.)

Avete colto l’immagine.

È da pazzi, lo so.

È un cambio radicale per me, ma che ho guardato da lontano per molto tempo ormai. È ironico, considerato il fatto che le cose non sono mai andate così bene o così energicamente in Blizzard. Solo quest’anno di per sé è stato incredibile.

L’arrivo della Legione Infuocata.

Il lancio di Overwatch.

Il film Warcraft.

Non sono mai stato così orgoglioso di Blizzard e della qualità dei suoi prodotti come lo sono ora. È notevole come dopo tutti questi anni riusciamo ancora a toccare vette così alte, farla vedere al mondo intero. Credo che il futuro di Blizzard sia più splendente che mai.

Non mento, sarà molto difficile farsi da parte da questi mondi che amo. Ma sono contento di lasciarli nelle mani dei più appassionati, talentuosi e dediti creatori di sempre, riuniti.

Non vedo l’ora di sapere dove andranno a finire i mondi Blizzard e, di provarli di prima mano come chiunque altro. Come un fan. Come un avventuriero. Dritto indietro alle origini.

Questo è semplicemente grandioso…

Il motivo per il quale uso la parola “ritirarmi” è che non andrò da qualche altra società o inizierò nuovi progetti o niente di vagamente simile a tutto ciò. È stato un lungo e incredibile susseguirsi di anni. Adesso è ora di rallentare. Riposare. Stendersi sul divano e diventare grasso. Cioè, più grasso…

Scherzi a parte, mi sono concentrato sull’unica cosa che conta di più al mondo per me, la mia famiglia. Sono il nucleo della mia vita, la fonte di ogni mia gioia e ispirazione più profonde. Oltre a crescere i nostri due piccoletti, abbiamo recentemente dato il benvenuto ad un nuovo bambino in famiglia! Stare a casa con tutti loro, avere tempo e spazio per vivere realmente… Per amare mia moglie con tutte le mie forze… Questa è la mia carriera ora.

E non sono mai stato più felice.

Mai.

Pace a tutti.

Voglio bene a tutti voi.

Ci vediamo online.

Chris.