Zillion: Il Master System celebra la Tatsunoko

Tra gli ultimi grandi capolavori mai approdati su Master System, Zillion convertiva in Pixel, frame e suggestive cut-scenes  gli eventi narrati dall’Anime cui era ispirato: un fascinoso piéce di pura Sci-Fi nipponica realizzato dalla Tatsunoko Production e trasmesso dalla Nippon Television tra l’aprile e il dicembre del 1987.

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La trama del gioco ci avrebbe visti penetrare in una futuribile fortificazione aliena con lo scopo di rinvenire cinque preziosi Floppy e rintracciare due compagni di ventura. Una volta liberati questi ultimi dalle grinfie dei nemici, l’utente avrebbe potuto alternarli al posto del protagonista originario.

Pressoché ordinario nell’incipit, il gioco avrebbe trovato gran parte del suo appeal nel brioso mix di sfumature tattiche e spaccati platform-shooter che l’ accomunava ad un classico come Mission: Impossibile, riservandosi addirittura il lusso di surclassarlo sia sotto il profilo del level design che in ottica tecnica. Benché vincolati dalle relative capacità del sistema ospitante, gli sviluppatori al servizio di Kotaro Hayashida riuscirono in effetti a caratterizzarne il comparto grafico col medesimo look manga proprio dell’ opera originaria, finendo così per conferire un taglio molto più  accattivante a sprite principali, ostili e scenari.

Forte di queste qualità, Zillion venne presto elevato da molti a diretto rivale della succitata hit Epyx, guadagnandosi altrettanto repentinamente il diritto al sequel che gli fece eco a pochi mesi dal suo debutto. Al contrario di quanto fosse lecito supporre, la grande S di Osaka non avrebbe tuttavia dato ulteriore respiro al franchise: subito dopo la release di Zillion 2: Tri Formation (1987, Master System) il brand scivolò infatti nell’oblio, per non riemergere neanche in vista del successo maturato qualche anno dopo da una piattaforma come il Megadrive.

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La struttura dei livelli presentava assonanze evidenti con quella vista e apprezzata in Mission: Impossible della Epyx.

Quella che continua a sembrare una follia bella e buona, piuttosto che una semplice dimenticanza, acquisisce chiaramente un suo senso distorto in vista delle storiche cantonate produttive registrate da Sega nel corso della sua bislacca storia. Si potrebbe anzi dire che, a fronte di ben altri episodi, essersi lasciati sfuggire una licenza quale come questa non sia che una goccia nell’oceano. Pur consci della venialità di questo peccato, molti di noi ancora si riscoprono però a immaginare i tratti di un eventuale Zillion  a 16Bit e a sperare che, prima o poi, qualcuno decida di rispolverarlo. Magari in versione Handheld.

Attivamente Impegnato nel settore editoriale dal 2003, ha scritto per le più note riviste videoludiche italiane, concentrandosi spesso nell'area Retrogaming. Dopo aver pubblicato il saggio Storia delle Avventure Grafiche: l’Eredità Sierra, svolge ruolo di docente presso l’Università degli Studi Link Campus di Roma in collaborazione con la Vigamus Academy rivestendo, in parallelo, la carica di Vice Direttore del mensile multipiattaforma V.